Già attanagliati e sconvolti da una tremenda, interminabile guerra appena ad est d’Europa, anche Norma e Brunero sono piombati come noi nell’incubo degli orrori israelo-palestinesi e, come noi, sono rimasti senza parole possibili rifiutando non solo di commentare, ma perfino di farsi vedere.
Nemmeno trovano conforto in sede locale: alle speranze di una fase storica che uscisse dal buco nero del ricciarello magico demossiano verso lo sviluppo della partecipazione democratica comunitaria, è subentrato il riflusso della sconfitta civica e la restaurazione del metodo di governo partitocratico che si esercita nelle forme usuali anche da parte delle organizzazioni che si (auto)definiscono civiche ma sono soltanto brutte copie mistificanti e di livello opportunistico .
Al Comune si tiene la rappresentazione del Mistero buffo all’incontrario, quello gestito dai vincitori: ogni settimana si apre la sala delle Lupe e il Sindaco in persona guida alla visita amabile delle sale monumentali da sempre interdette ai profani; al Teatro dei Rozzi, ricolmo ma povero di presenze senesi e senza Autorità locali, va di scena con Nino Di Matteo e con le Agende Rosse la cultura della legalità patrocinata da Avviso Pubblico senza che, al momento, il Comune abbia aderito alla Carta degli amministratori pubblici ; cultura della legalità, una definizione e una presenza che avrebbe fatto venire l’orticaria a qualsiasi rappresentante della precedente maggioranza consiliare transitata nella nuova con modalità tranquille e disinvolte.
Mentre il civismo non servile, arroccato nel disincanto, si balocca da mesi in un’interminabile fase statutaria, siamo forse di fronte alle prove concrete per l’avvio di un nuovo e aggiornato groviglio armonioso propiziato dal ritorno giornalistico di Stefano Bisi dopo i due mandati quinquennali al Grande Oriente d’Italia?
Non ci sentiremmo di escluderlo a priori e, intanto, mentre Siena sonnecchia e si ritira vieppiù nella sfera privata, a noi non resta che riprendere, dopo la parentesi eroica preelettorale che discuteva (imbelle e invano) di governo partecipato, la nostra umile funzione di monitoraggio civico.
Mi piace molto il monitoraggio civico.
Proviamoci insieme
Nicoletta Parisi
Nicoletta Parisi è professore in Diritto e politiche di contrasto alla corruzione interna e internazionale nell’Università Cattolica S.C. di Torino, Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e Professore ordinario f.r. di diritto internazionale. E’ stata tra i relatori del convegno sul civismo politico che si tenne a Siena nel maggio 2022 (di cui abbiamo riferito anche in questo Blog) ed è particolarmente impegnata nel monitoraggio nazionale sul PNRR denominato LIBENTER (https://libenteritalia.eu). La sua disponibilità ci onora.
La Redazione
E’ dificile abbandonare il vecchio modo di fare politica perchè è una ragnatela invischiatrice dove chi ha la fortuna ( o meglio sfortuna ) di accedervi capisce subito che si deve mette alla mercè di quei pochi, sempre gli stessi, che dettano le regole e se anche avesse buone idee gli fanno capire subito che non è cosa e che è meglio desistere. Da qui la corsa alle poltrone non tanto per governare come dovrebbe essere ma per accaparrarsi un discreto stipendio una buonuscita e favori che fanno sempre comodo. Praticamente è uno schifo e a tutt’ oggi non esiste un’ Associazione che si ribelli a questo modo corrotto, massomafioso di fare politica perchè nel marcio ci sguazzano e ci stanno tutti bene. La politica che governa per rendere migliori le condizioni dei suoi Cittadini, soprattutto dei più deboli, per migliorare loro la qualità della vita non esiste e forse non esisterà mai.
Un commento è arrivato direttamente alla redazione e lo riportiamo qui integralmente
“Effettivamente c’è da restare senza parole di fronte alle imbarazzate ambiguità che si ascoltano dopo l’invasione terroristica del 7 ottobre con le conseguenze (interminabili) che vediamo. Mentre accade tutto questo i dibattiti che dominano da noi sono le disquisizioni nel Pd sulle modalità di insediamento di una nuova dirigenza (inesistente). Lo sfaldamento dell’opposizione civica e non evidenzia la fragilità delle basi ideali e politiche. Dunque è giusto monitorare e proporre. Legalità nelle forme e legittimazione democratica degli obiettivi senza tracciare pregiudiziali confini tra chi accetta la sfida.
Purtroppo sono giornate tristi perché non si vedono prospettive di un decente assestamento né delle relazioni internazionali né dei miseri rapporti locali … ma occorre resistere.”