Di Emanuele Montomoli abbiamo parlato più volte: fenomeno politico interessante se non altro per essere il primo e l’unico al mondo (a nostra memoria e conoscenza) a candidarsi ad una carica pubblica elettiva a suffragio universale in assoluta e personalissima autonomia: nessuno lo ha mai presentato, nessuno l’ha proposto, nessuno l’ha ricercato, nessuno. fino a ieri, lo “pintava”, almeno alla luce del sole; in pratica un pioniere di una nuova era, quella dei self-candidate man.
Lui, definito dal Corriere di Siena del 30 novembre come il “Manager Vismederi”, riceve il 29 novembre nella sede del suo Gruppo (vedasi foto davanti al logo) il politico Pizzarotti (fino a ieri sindaco di Parma, anni fa fondatore del Movimento Italia in comune, presto abortito, autore di un tentativo andato a male con Luigi Di Maio (per fortuna di Pizzarotti), poi uno con Italia Viva, con Azione, ora novello esponente della Lista civica nazionale “L’Italia c’è” e, ultimissima, anche in corsa per la segreteria di +Europa) e l’imprenditore Lorenzo Paganelli: un politico/politico, dunque, un imprenditore/imprenditore e un professore universitario/imprenditore/politico, ecc .…
A febbraio 22 diceva di non potersi candidare (ahimè) perché doveva seguire la sua azienda, a settembre invece, nella lunga intervista a Canale Tre Toscana — https://www.youtube.com/watch?v=MZU048rP250 — ha spiegato che, dopo tanti anni di lavoro, è riuscito a creare un gruppo di giovani manager che possono benissimo andare avanti da soli e ai quali può finalmente affidare la gestione del Gruppo.
Eccolo dunque nei locali della Favorita, a ribadire e riconfermare, martedi 29 novembre, la sua candidatura senza accennare in alcun modo ai partiti, alle associazioni e alle formazioni politiche di ogni specie che lo potrebbero sostenere
Ad elencare quali esse siano, tuttavia, arriva il giorno dopo il Corriere di Siena che riporta una serie di presenze importanti e comunque significative come Maurizio Cenni ex sindaco PD, Marco Paglialunga, definito “costruttore”, Enrico Tucci capo locale di Fratelli d’Italia, Mauro Marzucchi, già assessore socialista e vicesindaco ora consigliere di maggioranza a sostegno di De Mossi, Roberto Bozzi ex sindaco PD ora Italia Viva, Pasquale Cappelli, già consigliere “civico” di Siena cambia ma braccio armato della forma e della sostanza partitica, e, poi — è sempre il Corriere ad informarci — giù un nugolo di sindacalisti e uomini delle istituzioni attuali e passate e, tra questi, vedi un po’, pure il consigliere di Forza Italia Fabio Massimo Castellani, di cui appresso.
Rimarchevole la notazione montomoliana dei suoi rapporti con Fabio Pacciani, candidato del Polo Civico riferita sempre dal Corriere di Siena:
“Vedremo che rapporti matureranno nei prossimi mesi”, ha spiegato, evidenziando anche la possibilità di non essere per forza un’alternativa a Fabio Pacciani: “Magari in fondo non ci saremo entrambi”.…
Non siamo alternativi.… dice.… e, magari, nessuno dei due arriverà in fondo … Oh bella! sono due cose che non stanno insieme. Se si esclude che si volesse riferire masochisticamente alla naturale precarietà della vita mortale, non resta da pensare all’eventuale ballottaggio tra altri due schieramenti in cui, loro, arrivati terzo e quarto, potranno aprire la solita gara a chi raccatta di più e a chi, avendo raccolto molte promesse, riesca fortunosamente a “riscuoterle” tutte: una vergogna che si è vista anche nel 2018 e che viene ora rievocata.
Per ora, comunque, appare concreto ed evidente l’intento di rompere il Polo Civico Siena, magari portando via qualche pezzo.
Invece vorremmo mettere in rilievo — sempre lasciando ai lettori ogni valutazione e commento — che il giorno dopo, mercoledì 30, con un tempismo straordinario, Fabio Massimo Castellani (eletto civico di Voltare pagina e poi “voltatosi” in Forza Italia, presente come sopra all’incontro della Favorita, ringraziando Sara Pugliese Montomoli, già assessore alla cultura dimissionaria “perché non la facevano lavorare…” si è dimesso a sua volta dalla carica di Presidente della Commissione consiliare Cultura e scuola perché — dice — “non da ora” (insomma è roba vecchia di cui anche noi abbiamo scritto in passato), è mancato
non solo in occasione dei temi della commissione cultura, ma anche in altri temi trattati dalla giunta e dal sindaco, il coinvolgimento del consiglio comunale in tutta una serie di attività che non possono prescindere dall’attività che viene svolta in consiglio comunale…
come ci racconta, virgolettato, la Gazzetta di Siena.
Insomma, a ben guardare, sono arrivati in parecchi: c’è Italia Viva, c’é Azione, c’è Forza Italia, c’è Siena Futura (si chiama ancora così?) e c’è Fratelli d’Italia, c’è pure qualche briciola del Ricciarello magico demossiano, c’è stata (il giorno prima) in missione speciale “L’Italia c’è” di Pizzarotti; ora c’è anche +Europa e c’è, infiltrato, qualche ulteriore corpuscolo. Forse la composita coalizione (chi non ricorda quel “DIO C’E’ ” che una volta si leggeva in tutti i cartelli stradali?) del self-candidate man, potrebbe anche chiamarsi, molto semplicemente e umilmente, MONTOMOLI C’E’.