Norma: “Buongiorno Brunero, come va?”
Brunero “Sempre caldo umido, Norma. Ragiono male e ho poco appetito. Poi questa campagna elettorale mi deprime…”.
Norma “A chi lo dici. Se i sondaggi continuano così, alla fine la Melona farà paura a tutti, anche a se stessa”
Brunero “Perché la chiami Melona? non sembra carino in bocca ad una signora come te. E poi. tra un paio di giorni i sondaggi sono vietati”
Norma ” Io ho sempre avuto l’impressione che, di nascosto, i sondaggi continuino. Per il resto hai ragione, è un modo di dire che sentivo dai miei vecchi: la moglie del Bartalozzi si chiamava la bartalozza, la nonna del Governi la governa.…e, così, la gelmina e la boldrina, la bosca e la saccarda. Un po’ come fanno in Russia e nei balcani… ”
Brunero “Lascia perdere la Russia, dai, se ne parla un’altra volta, sennò all’una siamo sempre qui e i pomodori imboglioniscono…”
Si mettono a sedere su una panca delle Grondaie.
Norma “Semmai, ti volevo chiedere che ne pensi del caso “Migliorino”. Sembra l’uomo del mistero. Nessuno fuori del suo partito, lo conosceva, è diventato onorevole senza clamore, per quattro anni s’è visto poco, non ha mai promosso un’iniziativa pubblica, sembrava un seguace di Epicuro e del motto “vivi nascosto”, poi s’è visto che aveva lavorato in commissione antimafia ed è diventato famoso come vicepresidente della commissione d’inchiesta su David Rossi. Ora è sulla bocca di tutti, da Dagospia alla Nazione. Pare che lo abbiano messo in una posizione nella lista con zero speranze. Lui si è eclissato… Un caso politico da studiare”
Brunero “Del suo destino personale interessa poco, se accetti di stare in un partito ne devi accettare le logiche e le decisioni nel bene e nel male, a te favorevoli o no; e devi pure ringraziare”..
Norma “Ecco, io penso una cosa: il miglior biglietto da visita per chi si accinge a fare politica al servizio della comunità è proprio il rispetto della comunità, che passa anche per la consapevolezza dei propri limiti e senza l’arrogante rincorsa a fatue ambizioni personali. Purtroppo di esempi negativi in tal senso ne abbiamo molteplici, nell’attuale Giunta e nell’attuale Parlamento. Alla bizzarria individualistica pare però che non ci sia limite, così questa povera città deve assistere anche alle sortite di soggetti che si candidano a sindaco in piena solitudine senza essere espressione di alcuna proposta politica che li abbia individuati come adeguati suoi rappresentanti, ma si propongono come guida solitaria indipendentemente da chi li vorrà sostenere e dalle idee politiche condivise. In aggiunta ci vorrebbero far correre tutti a 100 all’ora: una bella faticaccia!
Brunero “Sono d’accordo. E, infatti, sono arrivato alla conclusione che, almeno a livello locale sarebbe bene concentrarsi di più sul progetto di civismo attivo…
Norma ” Civismo… civismo, ma tutti si dichiarano civici…. Come si fa a distinguere?”
Brunero ” Non sarebbe poi tanto difficile: i sedicenti civici che lavorano per i partiti non sono civici, sono al servizio dei partiti ed ingannano i cittadini; è un tentativo subdolo per recuperare credibilità con le liste civetta. I sedicenti civici che lavorano per se stessi non sono civici, sono solo persone in preda ad un ego smisurato che ingannano i cittadini e pure i partiti. Per questo s’era sentito girare il termine sintetico “civismo non servile”, che però non piace a tutti. Magari, per definire quello servile potremmo dire “civismo sgabello” o “civismo vassallo” o servizievole, sottomesso, prezzolato, assoldato, mercenario, maggiordomo .… Così, però, si capisce, si resta ad una definizione in negativo: il civismo non deve essere servile. Bene. E in positivo come deve essere?”
Norma “Ci provo? Il civismo mette al centro della sua proposta un nuovo metodo di governo della città fondato sulla partecipazione attiva dei cittadini, consapevoli dei propri doveri e dei propri diritti, per costruire insieme la visione di città, il programma di mandato e la sua realizzazione insistendo sulla trasparenza assoluta nell’azione di governo e sul possesso, per averle acquisite sul campo, di conoscenze della società civile, delle sue dinamiche e della relativa cultura. A Siena, poi, abbiamo un’enorme esperienza di relazioni civiche dal tessuto associativo complesso e comunitario, Contrade in testa”.
Brunero “Bello. Proviamo a diffondere? Ora sali su questa panca e ne parli ad alta voce a chi passa…”
Norma ” Non fare lo scemo. Lo sai che mi vergogno. E, poi, come farei a scendere dopo? Mi pigli in collo te? Ma se stai appena in piedi! ”
Brunero “Allora aggiungiamoci un’altra cosa: secondo te questo civismo non servile, per salvaguardarsi, deve rinchiudersi nella torre dei duri e puri che non vogliono confondersi con nessuno?”
Norma “Nemmeno per idea. Anzi io penso – e so che sei d’accordo — che il civismo serio sia mischiare le visioni del mondo, se vogliamo usare termini da intellettuali, il civismo serve a contaminare o, come si dice oggi, a ibridare, accogliendo e non respingendo. Non dobbiamo avere paura né degli iscritti ai partiti – tanti in buonafede – e nemmeno di chi è stato rappresentante per conto dei partiti e può fornire esperienze e conoscenze utili a tutti, basta si mettano al servizio della comunità, senza interesse personale, di lobbies o di partito. Chi sta nei partiti o nel civismo servile o si autodichiara civico va solo tenuto alla larga dal potere reale e decisionale e va messo in condizione di non nuocere tenendogli il fiato sul collo. Una cosa la dobbiamo tenere sempre presente: le persone, uomini e donne, quando assaggiano il potere, diventano sempre peggiori di come erano in partenza e migliorano solo se glielo levi questo benedetto potere e le rimetti al loro posto di cittadini, professori, impiegati, operai, professionisti, casalinghe o imprenditori che siano.… in modo da restituirli a quello che dovrebbero essere in grado di fare bene o almeno decentemente per il bene di tutti.