Comprendiamo bene, signor sindaco, il suo disappunto. Lei aveva orchestrato una mossa elettorale da sballo: due milioni di euro per una ricostruzione trasparente della mole del Duomo Nuovo, che il “suo popolo” (un giorno, commosso dalla pandemia, ci ha chiamato, lo ricordiamo bene, esattamente così) non è riuscito a realizzare nei secoli. Era stato preparato tutto con scrupolo inventando perfino un atto di indirizzo che, impegnando una spesa, nasconde la sostanza della delibera dispositiva (delibera nulla, come rileva nel suo Blog Pier Luigi Piccini) e, fissata la data strategica di marzo 2023, già si vedeva applaudito dal “suo popolo” accorso in loco per osannarlo stupefatto.
Invece, questa mattina i suoi consiglieri sono andati al mare e, nel suo popolo aumentano le perplessità, i malumori, le espresse ostilità. Signor sindaco, non faccia scherzi, eh! non le venga nemmeno lontanamente in mente di prendere atto che la sua maggioranza si sta dileguando e che lei si dovrebbe dimettere… Per carità, ormai lo abbiamo sopportato per anni e lo vorremmo come avversario nel 2023.
Però ci va di darle un suggerimento sincero, un po’ per consolazione, un po’ per assicurarci che ci sia ancora lei a rappresentare le destre l’anno prossimo.
Se lei per un attimo riuscisse a proiettarsi oltre l’infelice scheletro metallico (che si limiterebbe a dar l’idea delle forme e delle dimensioni in trasparenza, ben lontano dalla ricchezza artistica dell’ipotesi progettuale dei nostri avi) potrebbe “vedere” (e far vedere) il Duomo “come se fosse stato realizzato”, con tanto di struttura, marmi, dipinti, sculture, decori. Come? Con l’aiuto della tecnologia. La realtà virtuale consente di visitare, tramite sofisticatissimi quanto oramai comuni visori VR, luoghi fotografati e ripresi, le cui immagini sono rimontate tridimensionalmente, all’interno delle quali ci si può spostare, guardarsi attorno e perlustrare i luoghi semplicemente ruotando la testa, grazie ai sensori del visore VR. Alla realtà virtuale si può affiancare la realtà aumentata, tramite la quale ricostruire le immagini non esistenti, gli oggetti ipotizzati, le opere d’arte desiderate.
Questa tecnica, che prende il nome di realtà virtuale mista (virtuale + aumentata), consentirebbe di vivere, con un realismo incredibile, una passeggiata in piazza Jacopo della Quercia, alzando la testa e guardando le navate, girandosi attorno e godendosi le opere d’arte, ammirando il pavimento ed i suoi mosaici. Tutto semplicemente indossando un visore. E sarebbe un’occasione unica e fortissima per chiamare a raccolta e valorizzare le migliori competenze, in primis in ambito storico ed artistico, a partire dall’Università fino ad arrivare a tutti i soggetti che possano contribuire a costruire un modello in realtà virtuale mista il più fedele possibile al Duomo come ideato nel XIII secolo.
I costi sarebbero una frazione di quei 2 milioni di euro attualmente ipotizzati per la ricostruzione in maglia metallica, e l’esubero potrebbe tranquillamente finanziare – finalmente – il funzionamento della Fondazione Santa Maria della Scala.
Come dice? La trova una suggestione un po’ pacchiana? Ma no, guardi che, ormai, si sta facendo dappertutto (*) e poi i giovani, votano anche loro sa.…. la definiscono comunemente una “figata”.
(*) Per esempio vedasi https://youtu.be/WxzcD04rwc8 oppure https://youtu.be/Uj7w27jdzdg e, ancora https://www.musement.com/it/roma/tour-del-colosseo-in-realta-virtuale-con-audioguida-45378/
E con i soldi “risparmiati” potrebbe trovare una sistemazione per quella quarantina di auto parcheggiate perennemente in P.zza Jacopo della Quercia che deturpano sicuramente più del “Duomo Nuovo” che tra l’altro è momentaneo.
Troppo buoni, da veri civivi <.
Ma anche furbetti: dove lo troviamo un altro meno screditato del Giggino senese?
Forse i suoi sodali lo convincono a disubbidirti.
Anch’io avrei un suggerimento. Come diceva Mark Twain, anche l’acqua, se non bevuta con moderazione, può far male. Capisco il caldo, ma c’è un limite al bere. E soprattutto, non lasci solo quel poveretto con le scarpe a punta, a difendere in Consiglio Comunale questa iniziativa (sigh!!!!). C’è un aggettivo per chi non è capace o non ha voglia di assumersi le proprie responsabilità.