ll consigliere comunale Bruno Valentini, rispondendo ad una domanda di un cittadino che lamentava la mancanza a Siena di una forte opposizione all’attuale amministrazione, ha scritto poche ora fa su facebook
Ci si domanda se l’opposizione (al malgoverno della giunta De Mossi; ndr) è all’altezza (del proprio compito; ndr) proprio sotto ad un fatto rivelato e contestato da un consigliere comunale di opposizione (cioè Valentini medesimo; ndr). A dirla tutta, quello che manca di più a Siena è la carenza di indignazione collettiva nella cosiddetta società civile, tranne pochi esempi. Fra gli esempi recenti (e mi dimentico sicuramente qualcuno) cito le maestre, i sindacati ed i genitori per gli asili nido, le associazioni di San Miniato per la sottrazione degli spazi pubblici, i docenti e gli studenti del Franci per lo sfratto dell’Istituto, alcuni comitati di quartiere e purtroppo poco altro.
Ci perdonerà Valentini se non riusciamo a capire il senso di questa sua affermazione. Infatti abbiamo sempre pensato che l’opposizione sia innanzitutto compito dei partiti che hanno rappresentanti in consiglio comunale e ci sembra che — purtroppo — il Partito Democratico (che ha in consiglio un Gruppo consiliare di quattro rappresentanti, fra cui Valentini) svolga una (limitata) attività di opposizione istituzionale e poca o nulla attività di opposizione sul territorio e a contatto e in collaborazione coi cittadini elettori.
E’ pur vero che Valentini ha maturato grande esperienza istituzionale e tecnica ed è una preziosa fonte di informazione sul suo profilo facebook, ma non risulta che Valentini intervenga sui social a nome e per conto del Gruppo consiliare PD, il quale, a quanto sembrerebbe, non lo ha affatto delegato a svolgere questo ruolo. Sarà anche per questo che egli finisce per dare la colpa alla società civile?
In verità a noi sembra che il ruolo di opposizione sul territorio sia stato assunto proprio dalla bistrattata società civile, la quale, nelle sue articolazioni, annovera sicuramente le associazioni civiche e di cultura politica di cui potremmo fare un approssimativo elenco a partire da quella più rilevante (che si chiama Per Siena ed ha tre consiglieri comunali) che svolge, specie sul blog di Pierluigi Piccini, ma non solo, un’attività intensissima sicuramente conosciuta almeno da quel 20% circa di cittadini elettori che ne votarono la lista nel 2018.
Non è forse Per Siena una espressione politica significativa della società civile?
E Idee in comune Siena, che dal 2018 monitora e contesta radicalmente dal suo blog e sui social questa amministrazione comunale sempre più deludente e pericolosa, con i suoi 206 articoli e con le sue 45.969 visualizzazioni (registrate ad oggi), non svolge forse una significativa e assai indignata opposizione sul territorio?
E che dire della straordinaria articolazione civica di organizzazioni grandi e piccole che va da Sena Civitas col suo consigliere Pietro Staderini a In Campo (che ha pure un consigliere comunale) a Toscana civica ecologista, da Italia in comune a Volt, da Pietraserena a SPQS, da Buongoverno a Logos, per arrivare al più recente LiberiSolidaliProgressisti … (salvo omissioni) tutti caratterizzati da sufficienti dosi di “indignazione collettiva” che Valentini vede invece “carente” ?
Forse Valentini non si è accorto che (specie) i senesi votano sempre meno i partiti (che hanno dato pessima prova), che si astengono in massa come hanno fatto alle suppletive e vanno invece rinforzando le strutture organizzate della società civile.
E, soprattutto, sembra che Valentini non consideri insieme a chi si possa conseguire una svolta efficace e duratura per la rinascita della città se non col civismo non servile dopo che il governo cittadino è stato consegnato alla pessima amministrazione destroleghista anche per via delle aspettative di cambiamento conclamate nel 2013 e subito disperse e sgretolate fino alla clamorosa sconfitta del 2018.
Non è vero, anzi è l’esatto contrario. C’è troppa sterile indignazione. Quella che manca è l’azione, l’impegno.
Stéphane Hessel, ormai oltre dieci anni fa ha scritto due libri che reputo importantissimi e, seppur di poche pagine, zeppi di analisi e stimoli. L’uomo che ha risvegliato la coscienza dell’Europa, parla ai giovani. Indignatevi! ha segnato il 2010 in Francia, è in testa alle classifiche dei libri più venduti di tutta Europa, continua a entusiasmare milioni di lettori. Ma poi nel 2014 è uscito in Francia, Impegnatevi! che è stato ed è ancora un bestseller. In questo libro, una conversazione con Gilles Vanderpooten, Stéphane Hessel esorta i giovani a costruire un futuro migliore, basato su uno sviluppo compatibile con le risorse della Terra e dei popoli, su una vera alternativa economica più equa e giusta, sull’ecologia e il rilancio delle grandi istituzioni internazionali. A resistere con creatività, intelligenza e voglia di fare. Perché l’indignazione, da sola, non basta.
Ecco suggerisco a Bruno Valentini e anche a tutti voi che qui leggete, la lettura di questo libro. Anche a Siena il problema non è l’indignazione, che fiorisce in tutte le stagioni sui social, che mormora da dietro le persiane o gli scuri di casa, nei bar, nelle cene e nei più diversi punti di ritrovo (perfino tra capannelli di dipendenti comunali…pensate un pò!) il problema grande è fare qualcosa, mettere in piedi l’alternativa credibile e vincente al centro destra che sgoverna la città! E’ qui che vengono allo scoperto le cordate infinite di narcisi e le montante di presunte individuali verità, velleità, aperte e recondite aspirazioni (personali , s’intende!). E’ l’io che blocca tutto. E’ questo costruire steccati, liste e listine senza una bussola ideale o di visione, tantomeno di programma e progetto. Insomma è questa la tragedia vera. Il centro-destra è in campagna elettorale da mesi. Chi dovrebbe costruire l’alternativa si disperde nell’individualismo indignato e sterile.
Leggetevi il libro di Hessel. E cominciate ad impegnarvi. Per piacere.. Dimenticavo…Hessel mette un sottotitolo che potrebbe diventare un motto peretto per questa fase nella nostra città. Dice “Uno uomo è un vero uomo soltanto quando è davvero impegnato e si sente responsabile”. Ecco cerchiamo di sentirci tutti responsabili.
Purtroppo ci sono sacche molto consistenti di indifferenza, di disinteresse per l’utilità collettiva, di disattenzione, di fronte alle quali l’indignazione costituisce pur sempre un passo avanti e pre-condizione necessaria per lo stesso impegno.
Secondo me iniziano un po’ ad aver paura perché se queste Associazioni Civiche riusciranno a mettersi d’accordo gli levano tutte le poltrone da sotto il sedere