Nei primissimi giorni dell’anno è arrivato sul Cittadino on line un attestato di calda felicità e di giubilo proclamato da un signore che si definisce un “senese innamorato della propria città, un senese che ha sofferto anni per colpa dell’immobilismo di chi aveva il potere su di lei e su tutti noi”; tutti noi sono i cittadini soggetti al potere, beninteso tutti, mentre “lei” è, palesemente, la città, “un tempo spenta e morente” e ora, finalmente “tornata alla vita”.
A che si deve questa improvvisa quanto strabiliante metamorfosi? Semplice: “girando per il centro vediamo negozi aperti anche di festa, persone che passeggiano in serenità e allegria invogliati da un clima davvero festoso”. Ma soprattutto ci sono state “manifestazioni importanti, come le supercar in piazza del campo… i vari mercatini e tante iniziative di tipo culturale, ha ripreso l’attività il teatro dei Rinnovati e quello dei Rozzi, e alla fine guardiamo il Natale e l’Ultimo dell’anno..” .
Siena, insomma, ha visto una grande rinascita. Di chi il merito? Il “senese innamorato” non dubita: “di tutto questo mi sento di dover fare i complimenti al Sindaco alla sua giunta e anche al consiglio comunale, di sicuro sono i complimenti di un semplice cittadino, però quel cittadino che prima ancora di parlare seguendo il pensiero vuole esprimere il sentimento, il sentimento sincero di chi aveva perso il proprio amore e che grazie a voi l’ha ritrovato.…”. Commovente, davvero; era innamorato di “lei”, di Siena insomma, però aveva perso l’amore; non l’amava più, poi i negozi aperti per Natale e il clima festoso gliel’hanno fatto ritrovare, grazie anche alle supercar, ai mercatini e alle tante iniziative culturali.
Questo “semplice cittadino” ricorda poi che “un tempo, i senesi cantavano uno stornello che cominciava con queste parole: “ma quanto è bella e meravigliosa la mia città!“. Questo avveniva una volta perché poi “piano piano, colti da un senso di disperazione, forse anche di vergogna, i senesi si stavano allontanando (sic) e io tra loro.” Ora menomale, sono tornati. Questo signore sarà pure tornato, come dice, ma, di certo, va poco a cantare in contrada dove, di solito, si canta una canzone (che non è affatto uno stornello) che fu scritta da Mario Mariotti per l’operetta goliardica Il Cecco del 1966; il titolo è “Bella meravigliosa”, comincia con “da mille serenate ti fai cullare…”, la seconda strofa inizia con “bella, meravigliosa la mia città..” e la terza con “ma quanto sarà bella la mia città..”. Il semplice cittadino innamorato finisce per storpiarla e la ingloba in un esagerato “ma quanto è bella e meravigliosa la mia città”.
Il cittadino semplice insiste con l’immagine della morte allorché ricorda che i senesi “hanno rialzato la testa, hanno deciso di cambiare, si sono impegnati e hanno dato quella spallata necessaria per far torna (sic) completamente in vita ciò che stava morendo”… ” ora Siena rivede la vita, oggi durante il Natale e la festa dell’ultimo dell’anno abbiamo potuto assistere a una sorta di miracolo”.
E, dunque “Viva Siena, e un sincero ringraziamento da parte mia al sindaco Luigi de Mossi, alla sua giunta e al consiglio comunale” e ” anche un sincero ringraziamento nei confronti del gruppo di Fratelli d’Italia. Grazie, grazie e ancora grazie.…”.
Poi si legge che il cittadino semplice è Massimo Mori, uomo pubblico, già funzionario dipendente del partito comunista italiano, poi dirigente di Forza Italia, nelle cui file venne eletto consigliere provinciale fino alla soppressione di questi organi elettivi, oggi divenuto, finalmente, dirigente provinciale di Fratelli d’Italia.
Nota: le frasi tra virgolette sono riprese dall’intervento sul Cittadino on line del 4 gennaio 2020 apparso con il titolo “Mori (FdI: “Bella Siena, incantevole Siena, meravigliosa Siena” (già morente ed ora resuscitata).
Ma dai! E io che mi ero commossa alla lettera di questo semplice cittadino… Fulgido esempio di civismo disinteressato.