Analisi di una sconfitta e idee per il futuro, da.…
Pippo Lambardi, Lorenzo Brenci, Simone Acquafredda, Marco Angelini, Jacopo Armini, Monica Bartalozzi, Giacomo Bassi, Alessandro Bellini, Gianluigi Bogi, Iliano Boldi, Christian Bovini, Francesco Carnesecchi, Francesco Caroni, Luigi Dallai, Vito De Meo, Angelo Di Domenico, Maurizio Ferretta, Pier Paolo Fiorenzani, Guido Galgani, Paolo Galgani, Giacomo Grazi, Guido Leoncini, Moira Mancini, Pierluigi Marrucci, Paolo Mazzini, Manuel Menzocchi, Duccio Nello Peccianti, Giulia Periccioli, Moreno Periccioli, Simone Petricci, Michele Pollara, Maurizio Pozzi, Pierluigi Puccetti, Alice Raspanti, Silvia Ribechini, Alessandro Rossi, Andrea Rossi, Marco Spinelli, Alessandro Starnini, Umberto Trezzi, Marco Turchi, Daniela Ugolini, Bruno Valentini.….
Dal
del 8 settembre 2023, riportiamo alcune parti che ci sembrano significative:
Le elezioni comunali del maggio scorso a Siena hanno decretato la seconda sconfitta consecutiva del centrosinistra .…… una sconfitta storica e disastrosa. La ragione dichiarata di questo documento è l’ambizione di ricostruire il centrosinistra a Siena e di rafforzarlo sul territorio provinciale .….assegnando una missione al Pd, quella di mettersi in gioco, senza pretese egemoniche e con sincero spirito di servizio, come soggetto promotore di questa discussione, aperta e plurale, sul futuro per Siena, chiamando a partecipare tutte le forze di centrosinistra di questa città, singoli cittadini e cittadine.….
Siamo singoli cittadini e non intendiamo sottrarci alla discussione aperta e plurale.
In primo luogo è necessario analizzare le cause della nuova sconfitta…
Il documento le indica così
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Negli ultimi cinque anni l’opposizione al governo del sindaco De Mossi è stata debole e disorganizzata, con uno scarso rapporto tra Gruppo consiliare e partito che rendesse evidente alla città le critiche all’operato della Giunta e chiare le nostre proposte alternative, senza costruire un rapporto con le altre forze di opposizione… E questo nonostante un’amministrazione che ha sbagliato tutte le scelte amministrative e politiche in città, dalle più importanti alle meno significative, con il risultato di isolare Siena dal suo territorio ed in Toscana, di far rimanere la città estranea alle partite decisive in Italia e in Europa.
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Il Pd non è riuscito a stare in campo neppure sul terreno dei contenuti e delle idee .… a causa di una conduzione superficiale ed impreparata. L’individuazione del candidato sindaco è stata tardiva e frutto dell’incapacità di assumere un’iniziativa politica autonoma .…. che ha impedito una libera discussione sulle qualità e le caratteristiche delle donne e degli uomini potenzialmente candidabili, e non ha risposto alla richiesta di rinnovamento e cambiamento profondo che proveniva dalla città.Quando il Pd ha individuato la sua candidata in città si era già solidificato il lavoro e il consenso alle liste civiche di Pacciani che contano, al loro interno, molti esponenti di centrosinistra e che parlano ad un elettorato che, in buona parte, almeno a livello nazionale, si riconosce nelle ragioni del centrosinistra .…..
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Il Pd non ha fatto fino in fondo i conti col passato e con logiche e gruppi di potere che hanno spadroneggiato in città anche negli anni del Sindaco De Mossi. Le responsabilità, di un Pd ingessato dalle correnti, sono chiare: un partito incapace di rinnovarsi e di discutere liberamente di se stesso e del proprio passato. È mancato il coraggio di discutere delle vicende del Monte dei Paschi, che pesano, pure nell’immaginario collettivo, come responsabilità del Pd. Dovremmo trovarlo… (il coraggio; ndr)
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Certamente era ed è necessario dare segnali chiari e definitivi di discontinuità con quegli anni, con quelle logiche e con quelle persone.
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Il Pd è stato incapace di costruire una rete di alleanze credibile. Hanno pesato certamente le difficoltà nazionali ma proprio consapevoli di questo bisognava far partire questo lavoro molti mesi prima.
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Sbagliato è stato l’atteggiamento politico nei confronti delle liste civiche di Pacciani sapendo che si sarebbe comunque arrivati al ballottaggio. Con quelle liste bisognava aprire un dialogo fin dall’inizio, lanciare messaggi chiari al loro elettorato, di apertura e di ascolto e nonostante qualche provocazione era necessario restare sereni e tenere aperta la porta.
Dopo queste analisi, il documento lancia un allarme
Le responsabilità politiche sono chiare e gravi sia a livello comunale che provinciale e coinvolgono tutto il gruppo dirigente del Pd, anche i nostri esponenti politici regionali e nazionali. La sconfitta di Siena è un campanello d’allarme per i Comuni che andranno al voto la prossima primavera: senza un cambiamento pronto e radicale del Pd si rischia di perdere un consenso e un radicamento di lunga data .…
Il documento così prosegue:
Molte delle cose che il Pd dovrebbe fare oggi dovevano esser fatte nella primavera 2018 allorquando risultò sconfitto il sindaco uscente Bruno Valentini. In quella fase, assieme alle dimissioni della segreteria comunale del partito, non ci fu né una seria analisi sui perché della sconfitta né, tanto meno, un coraggioso percorso di autocritica condivisa che portasse ad un’assunzione matura di responsabilità.…
Molte delle persone coinvolte in incarichi di direzione politica all’epoca di fatto hanno gestito pure la recente campagna elettorale e riteniamo che, confrontandosi con serenità ma pure con brutale sincerità, non si possa migliorare il lavoro del partito cittadino senza un netto cambio di classe dirigente.
Seguono proposte che, riferite più strettamente ai compiti di quel partito, il lettore interessato potrà trovare nel documento integrale pubblicato dalla stampa che apre, finalmente, un dibattito… A noi interessa ora mettere in evidenza alcune affermazioni
.… Si riprendano e si rafforzino i rapporti con gli altri movimenti … si alimenti e favorisca una ripresa del dialogo .… si metta in campo un confronto … si convochino … iniziative su temi di governo del territorio ma pure su questioni di rilevanza generale … . Ripartire „, assegnando ruoli di responsabilità a persone che abbiano capacità e credibilità, senza preoccuparsi – come purtroppo ampiamente fatto fino ad oggi – della provenienza e del passato di ognuno. Per anni le varie conventio ad excludendum hanno impoverito il dibattito e la partecipazione stessa, umiliando prima i singoli e poi il partito .… l’egoismo, l’individualismo sembrano oggi i tratti dominanti nella vita quotidiana; in questo modo cresce l’indifferenza, cresce la paura, la voglia di sicurezza per sé stessi contro e indipendentemente dagli altri … tenere insieme la lotta per l’ambiente e la lotta contro le povertà… determinare le nuove condizioni di vita per l’umanità, in modo rispettoso ed inclusivo … arricchire tutta la società, attirando attenzione, impegno e consenso .…il Pd .… non può ridursi a mero comitato elettorale chiamato a riunirsi per gli appuntamenti di rinnovo istituzionale, non può ridursi ad un insieme di gruppi autoreferenziali legati da patti di potere .… deve essere luogo di aggregazione, recuperare una funzione di analisi costante, stimolo e di pungolo … la formazione di una nuova classe dirigente è necessaria per offrire al nostro territorio un futuro .… lo dobbiamo a tutte le Persone che nel corso del tempo si sono battute per l’attuazione e la salvaguardia della Costituzione repubblicana, spendendo tanti anni in impegno politico, culturale e civile.
Le parole sono chiare. Sono i primi segnali di una svolta possibile e praticabile? Non resta che aspettare.
Meglio tardi che mai.
Da qui si può sperare di ripartire per creare un nuovo centro sinistra più interessato al bene della collettività che all’individualismo.
Mannaggia si sono proprio autoflagellati…ma saranno capaci di costruire qualcosa di nuovo? Di aprirsi ad altri senza imporre idee e candidati? Mahhh…stiamo cmq a vedere perché cmq al di fuori del PD, finita bene o male l’esperienza del polo civico non mi sembra ci sia da stare allegri…spero in un realtà dichiaratamente di Sinistra che lanci per prima la palla…
Il PD si è svegliato? Mea culpa? Comunque finché non vedo, non credo. Vedremo. Mah!…
Sul documento del PD che pare voler avviare una nuova stagione di analisi e proposte, alcune minime considerazioni circa le cause della loro seconda sconfitta elettorale, spero utili per un’ulteriore e approfondita riflessione.
Al primo primo posto tra le cause delle sconfitta va posta senza alcun dubbio la numero 3, che riporto di seguito, perché il PD non solo nell’immaginario collettivo è ritenuto responsabile delle “vicende MPS”, almeno l’aggettivo brutte lo avrei aggiunto, ma è inviso a gran parte della città per le “brutte” vicende cittadine del nuovo millennio.
N. 3 -“ll Pd non ha fatto fino in fondo i conti col passato e con logiche e gruppi di potere che hanno spadroneggiato in città anche negli anni del Sindaco De Mossi. Le responsabilità, di un Pd ingessato dalle correnti, sono chiare: un partito incapace di rinnovarsi e di discutere liberamente di sé stesso e del proprio passato. È mancato il coraggio di discutere delle vicende del Monte dei Paschi, che pesano, pure nell’immaginario collettivo, come responsabilità del Pd. Dovremmo trovarlo, concluse le vicende giudiziarie dei massimi esponenti della Banca coinvolti, così sarà possibile ripercorrere la storia della Banca collocando le scelte compiute nei tempi della grande crisi finanziaria e analizzando gli errori compiuti dal management e quelli, diversi, compiuti dalla politica e delle Istituzioni. Certamente era ed è necessario dare segnali chiari e definitivi di discontinuità con quegli anni, con quelle logiche e con quelle persone.”
Su quest’ultimo punto sarebbe stato utile che il PD avesse chiarito nel dettaglio e chiarisse, in questo nuovo corso auspicato dal documento di riflessione in questione, tutti “i mondi” con cui porsi in netta discontinuità (forse quello ex Margherita ora in appoggio al nuovo Sindaco? forse quello della birreria e dei ricciarelli bastonato dall’ultimo risultato elettorale? forse quello di tradizione socialista-siena casa i cui referenti si trovano sparsi in consiglio comunale anche con il PD e a capo di Sigerico ecc..?)
Dai motivi della sconfitta mancano, poi, almeno i due seguenti aspetti, che dovrebbero essere affrontati e descritti in maniera chiara per dare una maggiore chance di credibilità alla nuova riflessione che pare avviata nel PD locale
1) incapacità di fare una chiara e pubblica autocritica su:
— il disastro senese (evidentemente non solo MPS), compiuto mentre il PD governava con i suoi uomini;
— l’esercizio di una politica di potere per il solo potere, con la correlata arroganza, anche vendicativa, nei confronti di chi osava palesare pubblicamente il proprio pensiero dissidente e non conforme;
— l’occupazione dei vari posti pubblici senza privilegiare le competenze, né specifiche né trasversali (MPS ne è la prova lampante), e l’invasione nei meccanismi di carriera della pubblica amministrazione dove si sono visti tanti, fino a diventare troppi per la tenuta del sistema, avanzamenti e conferimenti di ruoli gestionali e professionali a chi non possedeva buone competenze ma ben apparteneva. La Sanità cittadina, come ben dovrebbero sapere alcuni firmatari del documento in questione e politici di lungo corso, ne ha subito le evidenti conseguenze e continua a subirne il SSRT considerato che a livello regionale il meccanismo di selezione consolidato è il medesimo.
— l’incapacità storica di far crescere un’adeguata classe dirigente orientata solo all’interesse della comunità, alla trasparenza, all’innalzamento del livello democratico e alla crescita della consapevolezza dei cittadini senesi.
2) campagna elettorale 2023 costruita sul continuo attacco al sano civismo politico rappresentato dal Polo Civico Siena, con Pacciani Sindaco, quindi costruita sul continuo attacco a tutti quei cittadini senesi che, non riconoscendosi più nell’azione degli arrancanti partiti, hanno avuto la forza e la passione di proporre, in autonomia, un governo innovativo nei metodi e nella visione di città.
Si concorda sulle considerazioni e sui giudizi. Semmai è da segnalare che il documento di cui si parla non è un “atto” del Partito Democratico senese, ma è il primo e unico (per ora) documento reso pubblico (cioè portato fuori dalle segrete stanze) di una minoranza del PD.
Quali saranno le reazioni della maggioranza del partito lo stiamo osservando: le prime non sono affatto incoraggianti. Ci torneremo sopra.
La Redazione