Cara Idee in comune — Comunità monitorante,
una celeberrima frase di Bertold Brecth, inorridito dai crimini nazisti, rifletteva sulla beatitudine di quei popoli che non hanno bisogno di eroi. Difficile non essere d’accordo. Eppure, se si scorre il pensiero ai lunghi decenni trascorsi dalla sconfitta del fascismo e del nazismo, si vede bene come abbiamo sempre avuto bisogno e abbiamo ancora oggi grande bisogno, dell’opera di molti eroi. Oggi più che mai, la nostra vita quotidiana dipende direttamente dalla loro multiforme ed efficace presenza.
E non vorremmo che, parlando di eroi, ci si riferisse solo ai grandi personaggi che, col loro esempio e col loro tragico epilogo, hanno contrassegnato la nostra epoca per essersi opposti al razzismo, alla discriminazione, alle mafie e alla corruzione, al malaffare, alla commistione affari e politica, alla gestione opaca dei servizi, al disprezzo per i beni comuni, perché ogni paese ha bisogno sempre di più, di eroi comuni, di eroi “normali”, né grandi, né appariscenti, magari piccoli e modesti, ma diffusi ed attivi ovunque contro il malaffare, la commistione affari e politica, la gestione opaca dei servizi, il disprezzo per i beni comuni, i conflitti di interesse: un “esercito” di persone ordinarie che rinuncia ad una parte del proprio “particulare” per occuparsi del proprio futuro legato a quello dei suoi simili, un “esercito” che non delega tutto ai propri rappresentanti ma ricerca e controlla, che valuta e, se del caso, si oppone con fermezza, denuncia, ma, soprattutto, progetta e propone.
Neppure c’è da inventarsi alcunché perché siffatto “esercito”, che non ha ancora contezza piena di sé, già esiste e opera ogni giorno nei luoghi e nelle forme più vari: associazioni di cultura politica e monitorante, associazioni sindacali, circoli, gruppi, rete di volontariato, enti del terzo settore, tessuto civile organizzato.
Esiste, ma è, da un lato, frantumato e disperso, e, dall’altro continuamente soggetto alle furbe infiltrazioni, ai camuffamenti, ai personalismi interessati. Per riunirlo rafforzandolo e per vigilare contro le contraffazioni, inutile dirlo, serve molta attenzione, un pizzico di senso critico, un minimo di onestà intellettuale, doti che si dovrebbero trovare “normalmente” in natura e che, invece, ai tempi nostri più che mai, sono patrimonio comune degli albori di un nascente e compatto esercito di piccoli eroi.
Coi saluti fraterni di Norma e Brunero.
Sono d’accordo evviva gli eroi ordinari visionari del futuro felice per tutti
D’accordissimo, purtroppo facendone, parte devo riconoscere che circoli, gruppi, reti di volontariato, enti del terzo settore, realtà civiche, non solo sono frantumati e dispersi ma soprattutto ignorati da chi ci governa, come se avessero paura a riconoscerle e ad aiutarle, paura forse di riconoscere che spesso queste associazioni operano meglio di loro e sicuramente a costi inferiori.