Dieci giorni fa abbiamo pubblicato tra i primi un commento molto preoccupato per la vicenda delle modifiche che il Comune di Siena ha voluto apportare d’imperio — non avendone la competenza né i poteri — all’attuale statuto dell’ASP. Allora dicemmo chiaro che, a nostro avviso, “il Comune l’aveva fatta davvero grossa”. Ci saremmo aspettati qualche reazione. Invece, silenzio.
Ad oggi non sono emerse giustificazioni, né chiarimenti, né spiegazioni di sorta e ci corre l’obbligo di affermare, senza mezzi termini, che la faccenda sarebbe del tutto incomprensibile se non nascondesse un qualche intento preciso.
E avanziamo un’ipotesi doverosa: siccome l’ASP è un’azienda pubblica che funziona bene, che ha risanato il bilancio, che svolge ottimi servizi, che ha pure incrementato l’occupazione e che pertanto dimostra nei fatti che il pubblico — se ben gestito — può essere più efficace e anche più efficiente del privato, ecco che qualcuno riesce a mettere in piedi un meccanismo predisposto e capace di disfarsene per lasciare via libera all’espansione delle attività private in tutti i settori oggi ben coperti dall’ASP, case di riposo per anziani, farmacie, mense scolastiche, ecc.
Se così non fosse, se l’attuale governo locale intendesse perseguire un’altro disegno, un’altra finalità rimasta inespressa, avrebbe almeno provato a fornire qualche indicazione per rassicurare le voci preoccupate. Al contrario si registrano ogni giorno nuovi interventi critici come quello, chiarissimo, espresso dall’Associazione regionale delle ASP, di cui riportiamo il link
http://www.sienafree.it/salute-e-benessere/257-salute-e-benessere/118263-associazione-regionale-delle-asp-su-modifica-statuto-asp-siena.
Anche Simone Bezzini, consigliere regionale, interviene sull’argomento (https://www.sienanews.it/toscana/siena/asp-bezzini-interroga-la-regione-si-valuti-se-le-modifiche-allo-statuto-sono-coerenti-con-normative-toscane/) riferendosi espressamente alle numerose segnalazioni di cittadini che si rivolgono anche a lui per segnalare che cosa sta succedendo all’ASP di Siena. In effetti abbiamo potuto accertare che alcuni cittadini si sono spontaneamente attivati per far girare un documento da inviare in Regione (Presidente, assessore interessato, consiglieri senesi) che ci è sembrato riprendere anche alcune nostre riflessioni. Perciò crediamo giusto e necessario divulgarne il contenuto anche su questo blog.
Valutino liberamente i lettori
sono un cittadino/a senese che chiede il vostro urgente intervento istituzionale circa un atto adottato dal Comune di Siena.
Si tratta della Delibera n. 64 del 29 giugno 2020, avente ad oggetto: “AZIENDA PUBBLICA SERVIZI ALLA PERSONA “ASP CITTÀ DI SIENA”: MODIFICA ALLO STATUTO”, che presenta, anche ad un sommario esame di non specialisti, profili così pesanti di illegittimità da renderla per vari aspetti abnorme e perfino pericolosa per l’attentato ai più elementari principi dell’organizzazione democratica costituzionale. Infatti l’atto in questione evidenzia il dispregio di quelle regole, a partire dalla LRT n. 43 del 2004, che sono a garanzia di tutti noi cittadini, perché la legge deve essere uguale per tutti e gli amministratori, più di tutti, hanno l’obbligo di conoscerla e applicarla nell’interesse della comunità che rappresentano.
Chiediamo dunque il vostro urgente intervento istituzionale perché la deliberazione sopra citata pare violare palesemente norme basilari del nostro ordinamento giuridico, come il principio della separazione tra la funzione di indirizzo e controllo e i compiti di gestione, garantito dalle Leggi nazionali e regionali, compresa la LRT 43/2004 su IPAB e ASP che espressamente lo ribadisce. Si violerebbe quindi l’autonomia dell’ASP Città di Siena rispetto alla politica che tutto vuole occupare, anche con aggressive ed evidenti violazioni di legge.
Deve essere impedito velocemente che questo atto produca effetti concreti e la Regione deve intervenire proprio, ed anche, in virtù di quanto contenuto nella LRT 43/2004.
Infatti oltre alla grave violazione del principio sopra richiamato ci sono altre possibili violazioni di legge che riportiamo:
le modifiche allo statuto delle ASP non sono di competenza del Comune, ma, come prevede l’art. 14 della LRT 43/2004, devono essere adottate dall’Azienda e inviate contestualmente al Comune e alla Regione per essere approvate dalla Regione se riguardano le finalità dell’ente o dal Comune se attengono ad ogni altro aspetto. In questo caso, invece, le modifiche sono state elaborate, definite e adottatedirettamentedal Comune di Siena che le ha avocate a sé bypassando l’Azienda con l’obiettivo chiaro di ingabbiare la figura del Direttore (ruolo tecnico di gestione operativa e non di nomina politica) e di esautorare la persona che legittimamente ricopre l’incarico e che, oltretutto, ha raggiunto per unanime riconoscimento di dipendenti e utenti oggettivi risultati positivi. Del resto non sarà inutile ricordare che la LRT 43/2004 prevede l’autonomia delle ASP :…ha una personalità giuridica di diritto pubblico è dotata di un proprio Statuto e propri regolamenti interni che ne garantiscono l’autonomia, contabile, tecnica e gestionale. Essa gode di un proprio patrimonio, di autonomia finanziaria…;
è stato modificato solo l’art. 12 dello statuto attinente, appunto, alla sola figura del Direttore. La motivazione della Delibera comunale evidenzia l’assenza di ogni logica, infatti lega le modifiche statutarie alle dimissioni della Presidente (dr.ssa Crociani in quota Fratelli d’Italia dimessasi circa un mese fa, con altri componenti del CDA, per divergenze con l’amministrazione comunale senese) ed alla necessità di dover ricostituire il CdA e nominare il nuovo Presidente: una evidente modifica, illegittima, ad personam;
la modifica statutaria pone come requisito per la futura nomina del Direttore quello che il medesimo non possa essere in alcun caso un dirigente della struttura (come è l’attuale Direttrice), ma che, se dipendente, debba essere semplicemente e solo un funzionario (che, una volta nominato, si troverebbe in posizione sovraordinata rispetto ai dirigenti): dunque, non solo l’attuale Amministrazione comunale di Siena non esita a cambiare lo statuto dell’ASP (solo) per far cessare dalle sue funzioni l’attuale Direttore (cosa già di per sé inaudita e aberrante), ma lo cambia anche in modo che a nessun prossimo consiglio di amministrazione possa mai venire in mente di scegliere questa determinata persona(o altro dirigente)perdirigerequesta determinata struttura (salvo, ovviamente, bloccare immediatamente gli effetti di questa delibera oppure provvedere ad una nuova modifica statutaria). Evidente esclusione arbitraria, discriminatoria, immotivata e lesiva nei confronti del personale dipendente ASP con qualifica dirigenziale;
secondo il vecchio statuto il Direttore, che prima era nominato dal CdA tra persone particolarmente esperte in varie discipline, che poteva essere confermato e che restava in carica fino alla nomina del nuovo consiglio, a seguito della modifica cessa automaticamente dalla carica (effetto retroattivo) anche nel caso, imprevisto ma ora concretamente verificatosi, di dimissioni della Presidente: e qui si conferma esattamente che l’attuale Amministrazione Comunale ha ritenuto di adottare apposita modifica statutaria (per definizione riferibile solo al pubblico interesse) solo ed esclusivamente finalizzata a esautorare l’attuale Direttore della struttura prima di scegliere il nuovo Presidente, senza basare tale scelta su esigenze collegabili al pubblico interesse (inutilmente) proclamato ma per niente esplicitato;
tra gli attuali requisiti richiesti dalla modifica per la figura di Direttore non sono specificate le competenze: si fa riferimento a una vaga laurea magistrale e un vago (anche un laureato in lettere con un master in storia dell’arte andrebbe quindi bene?!) master post laurea (anche la dizione non appare conforme ai titoli rilasciati dalle Università ed equipollenti per la partecipazione a pubblici concorsi), oltreché a vaghe “esperienze professionali qualificate” (in nulla precisate) o pubblicazioni in materie di gestione di aziende socio-sanitarie (pubblicazioni e basta ?!). Evidente superficiale e incompleta descrizione del profilo e dei relativi requisiti coerenti al ruolo di Direttore della struttura ASP, a favore di nomine scarsamente tecniche;
i punti sopra esposti evidenziano, ancora, il conflitto con la LRT 43/2004 dove espressamente è previsto che la disciplina sui criteri di scelta del Direttore (ovvero sui requisiti di accesso) sia rinviata ad atto motivato;
oltre alla aberrante violazione del principio di separazione tra la funzione di indirizzo e controllo e quella gestionale operativa, si rilevano anche elementi contraddittori nel corpo delle modifiche statutarie apportate. Infatti in un punto si dice che il Direttore risponde del suo operato direttamente al Presidente, mentre in un punto successivo si afferma che il Direttore è responsabile operativo dell’ASP e risponde del proprio operato al consiglio di amministrazione. Infine voler attribuire, nello statuto, compiti esecutivi di segreteria alla figura del Direttore risulta sia improprio (tali aspetti tecnici si addicono a un regolamento di organizzazione), sia manifestazione di scarsa conoscenza del ruolo e della rilevanza di tale figura.
Ci sono state dure critiche e reazioni della minoranza consiliare, una lettera di sdegno e di protesta da parte di dipendenti e familiari, e anche vari consiglieri comunali di maggioranza hanno disertato la riunione (cui non ha partecipato neppure il Sindaco) o non hanno votato. C’è una forte attenzione da parte di molti cittadini inorriditi che si aspettano un qualche serio intervento.
Sappiamo che la Regione non ha poteri formali di vigilanza, che non può annullare, che non può sostituirsi, e così via, ma pensiamo anche che non possa essere disponibile a tacere di fronte a simili eventi; soprattutto siamo convinti che i cittadini (o quella che un tempo si chiamava genericamente “pubblica opinione”) abbiano oggi — sempre che lo vogliano e a prescindere dalle loro idee politiche — ampi poteri di monitoraggio, di scelta del bene comune, di attiva partecipazione e di legittima pressione nei confronti delle istituzioni del territorio. Oggi, volendo,
Non sono esperto in materia ma proporre la legittimità di fronte ad un giudice..?