E’ vero: se tenessimo in qualche minima considerazione gli strumenti democratici, non solo quelli acquisiti nel sacrificio della lotta di Liberazione e sanciti nella nostra Carta Costituzionale, ma pure quelli della Dichiarazione dei diritti dell’uomo — senza considerare quelli dei nostri avi che costruirono i fondamenti dell’antica Repubblica senese — ci dovremmo organizzare per pretendere la cancellazione degli aberranti Consigli di Area, strumenti palesemente autocratici, dispotici, prepotenti e dittatoriali inventati ai tempi del ricciarello magico demossiano e tenuti in salamoia per diversi anni.
Ci lavorarono nel 2019, li ricopiarono da altri Comuni violentandone tuttavia la parte essenziale e sostituendo l’ordinaria elezione diretta con la nomina verticistica dei nostalgici accentratori che non si vergognano a spacciarsi per fautori della partecipazione. A gennaio 2020 il consiglio comunale approvò il mostro logico e giuridico, prima ancora che politico, fondato sul
AFFIDAMENTO DELLA PARTECIPAZIONE AI NOMINATI DAI PARTITI.
Allora forti perplessità furono avanzate da un pezzo consistente dei consiglieri di maggioranza, Staderini di Sena Civitas, Laura Sabatini del Gruppo Misto, Minghi, Marsiglietti, Bartalini e perfino quel Marco Falorni di Voltare Pagina, allora presidente del Consiglio comunale e oggi autorevole componente della (nuova?) maggioranza (https://www.radiosienatv.it/istituzione-consigli-di-area-le-perplessita-di-voltiamo-pagina-sena-civitas-e-di-laura-sabatini-del-gruppo-misto/?amp).
L’opposizione consiliare, dal canto suo, ribadì tutti gli argomenti contrari alla decisione (https://sienafree.it/114479-pd-per-siena-in-campo-giudizio-negativo-sul-regolamento-dei-consigli-di-area).
Fu così che per tutto il 2020, per il 2021 e per tutto il 2022, fecero finta di dimenticarsene, speriamo per la vergogna; poi, vicino alle elezioni, per far vedere che ci pensavano ancora, gli orrendi Consigli di Area, calati dall’alto e proni al Palazzo, furono rispolverati deliberando piccole modifiche regolamentari.
Per un anno Santa Nicoletta de’ Miracoli — che, novella Alice nel Paese delle Meraviglie, confida spesso di non occuparsi di politica ! - ha resistito alle pressioni dell’oltralzismo dei partiti di destra finché, a dicembre 2023, ha fatto uscire un bando per dare l’avvio alla disonorevole iniziativa (il bando, per ora disertato, è stato prorogato a febbraio). Per l’appunto esiste dal 1948 una Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che non andrebbe vituperata, la quale
all’Articolo 21, intitolato “Diritto alla democrazia”, recita
Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.
Siena sceglie, invece, la nomina del Sindaco per attuare la partecipazione, ergo Siena, unico luogo di cui abbiamo notizia, col proprio Sindaco, si pone contro il diritto alla democrazia della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e, in particolare, mostra di detestare il suffragio universale (che esporrebbe la maggioranza al concreto rischio che, in qualche zona, potesse diventare minoranza…).
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Del resto, il Regolamento formalmente intestato a “Siena partecipata e solidale” (sic) dimostra di temere ogni contributo dissonante e pluralista, base della democrazia, e di non credere nemmeno al possibile funzionamento dei Consigli; infatti prevede e statuisce che
- … l’attività assume un ruolo meramente consultivo e propositivo nel rispetto delle competenze degli Organi di governo del Comune e con referenza nei riguardi del Sindaco… (art. 2). Non basta stabilire che le funzioni non sono deliberative (ci mancherebbe anche questa!), ma occorre aggiungere che sono “meramente” consultive e propositive… e che il sindaco va sempre omaggiato …
- … l’adesione al progetto Siena partecipata e solidale è totalmente gratuita e spontanea (art. 6); insomma il sindaco ti nomina solo se sei spontaneamente proposto da … un partito… . Non basta la gratuità, diciamo “normale”, ce ne vuole una proprio “totale”…
- … Il Sindaco può valutare in caso di gravi e reiterati comportamenti .… l’eventuale scioglimento e/o la revoca … Santa Nicoletta de’ Miracoli è capace di tutto, anche di stabilire a propria discrezione quali sono i gravi comportamenti …
- ...i Consigli di Area sono istituiti al fine di promuovere occasioni dì socializzazione dei cittadini (art. 11.1). Chi pensava che la partecipazione al governo locale fosse una modalità di relazione tra istituzioni e collettività che comporta la possibilità per i cittadini, in forma singola o associata, di contribuire al processo decisionale e all’attività programmatoria della pubblica amministrazione si sbagliava di grosso: il compito fondamentale sarà invece la “socializzazione” attuabile mettendo nelle sedi dei Consigli di area, come all’ARCI e nelle Parrocchie, biliardini, tavoli per la briscola e il tressette, pingpong …
- I Consigli potranno sì rappresentare all’Amministrazione Comunale obiettivi di interesse territoriale, ma, attenzione, dovranno essi stessi tenere conto delle esigenze generali del Comune (art. 11.3). Insomma, a Taverne vorrebbero una cosa, ma, prima di rappresentarla al Comune, dovranno essi stessi tenere conto delle esigenze generali, cioè si dovranno autocensurare preventivamente …
- … le convocazioni avvengono mediante avviso scritto, contenente di norma gli argomenti da trattare, partecipato ai componenti con almeno 15 giorni d’anticipo (art. 12). Non sia mai che il Comune venga, per così dire, colto di sorpresa da un’improvvisa, pericolosissima convocazione…
- come se non bastasse averlo già detto prima, l’art. 13, repetita iuvant, lo ribadisce: I componenti del Consiglio di area svolgono la propria attività in forma totalmente gratuita…
- spassosa la norma sui verbali, i quali, lungi dall’essere approvati nella seduta successiva, sono invece redatti dal Coordinatore … e … udite, udite … recano semplicemente la firma del Coordinatore o del Vicecoordinatore e di almeno due ulteriori componenti del Consiglio (art. 15). In pratica nel verbale ci sarà solo quello che ci vuol mettere il coordinatore, ovviamente sempre di maggioranza anche nelle zone, come Taverne o Isola d’Arbia dove il voto non va in massa ai partiti di destra …
- ridicola anche la norma dell’art 15: Il Coordinatore … è eletto dal Consiglio … tra i propri componenti, con voto palese, a maggioranza assoluta nelle prime due votazioni e a maggioranza semplice nella terza votazione … Ma come? ogni consiglio ha 8 componenti di maggioranza (6 + i 2 del buffo Albo) su 12, che sono già i due terzi; ci spiegate a che serve la norma se non a dare furbescamente l’impressione che ci sia stato ampio consenso sul nome proposto?
- buffonesca la norma dell’art. 18: …la revoca del Coordinatore è disposta … dal Consiglio .… su mozione motivata e sottoscritta da almeno due terzi dei componenti in carica (cioè 8 su 12) , con votazione a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta … scusate tanto, ma se 8 componenti hanno già proposto questa maledetta revoca, a che serve parlare di maggioranza assoluta cioè di 7 componenti?
- tragicomico l’art. 21, laddove dice che Il Vicecoordinatore, pur essendo espressione della minoranza, è, nominato- cioè scelto - dal Coordinatore … Absit injuria verbis
- ineffabile e grottesco l’art. 22 che stabilisce che i Consigli hanno diritto di accedere … agli atti necessari all’esercizio delle loro funzioni ( sarebbe l’accesso qualificato garantito per legge), solo e soltanto se il coordinatore ne riconosce la preventiva ammissibilità …
- naturalmente i Consigli non possono nemmeno decidere in autonomia se fare un’assemblea di cittadini, perché l’articolo 23 prevede che occorra la previa intesa con gli Organi di governo del Comune…
- un Consiglio vuole fare una PROPOSTA? Ovvia, te lo concediamo, fai pure se vuoi, ma tieni conto, che, in ogni caso, abbiamo 90 giorni, insomma tre mesi sani per risponderti … (incredibile norma dell’art. 24.2)
- un Consiglio vuole esprimere un PARERE? Ma, certo, l’art. 25 te lo concede, a condizione che, beninteso, … interessi il territorio di competenza… e …, nell’ambito di un coordinamento istituzionale dell’intera Città …
CONDIVIDO IN PIENO
Noi ai consigli dei nominati dall’alto che costituiscono solo una ulteriore rete di sottopotere e sottogoverno, finalizzati al consenso della maggioranza che governa la città. .
Strumenti che umiliano la reale partecipazione dal basso quella della ciiutadinaza attiva, del volontarato, della promozione sociale.
Già abbiamo la ‘ginnastica dolce’. Adesso però per fortuna abbiamo anche la ‘ dittatura dolce “. Che vogliamo di più?
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