Finora avevamo scritto di florilegi elettorali, ma, da ultimo, pare si debba passare ad illustrare i NECROLOGI della politica, della correttezza istituzionale, della legalità e perfino del buon gusto. Esempi?
Nicoletta Fabio è stata invitata a Palazzo Chigi, ma, invece di farsi ritrarre nelle sedi ufficiali, si sono fatte fotografare con un inconfondibile sfondo romano, come fossero due turiste. Ha dichiarato Nicoletta Fabio:
“Ho avuto ieri pomeriggio un incontro molto cordiale con Giorgia Meloni. Una grande leader di partito che ha fatto della coerenza, della trasparenza, del rispetto del voto e degli impegni assunti con gli elettori la stella polare del suo impegno politico .…… L’incontro è stato carico di emozione ed entusiasmo„”
Non male per una che si dichiara civica… . Dunque non avevamo torto a ritrarla con la famosa fiammella del partito di Ignazio La Russa e di Francesco Lollobrigida. Giù la maschera! se è persona corretta come la dipingono, si accontenti dei voti della fiammella e non si perda in inutili furberie.
Poi vorremmo rilevare che, a nostra memoria, il Presidente del Consiglio in carica, per rispetto del proprio ruolo istituzionale, non ha mai fatto campagna elettorale per un candidato a sindaco senese. Non è successo con Gentiloni nel 2018, né con Letta nel 2013, non è successo con Ciampi nel 1993, né con Prodi nel 1997. Ma non è successo — il che è tutto dire — nemmeno con Berlusconi nel 2006 e nel 2011.
Evidentemente la destra ha il terrore di perdere: e si capisce… Hanno retto per cinque anni un inqualificabile De Mossi (quando la Meloni veniva lei a Siena ad omaggiarlo.… ) e si dimenticano del bon ton istituzionale arrivando perfino a dichiarare che, se non vince la Fabio, Siena non sarà trattata come il resto del territorio nazionale.
****
Ne volete un altro di necrologi ? Una volta gli assessori comunali erano eletti nel consiglio comunale, poi la legge ha previsto che, dovendo assicurare un saldo rapporto di fiducia col capo dell’amministrazione, dovesse essere il sindaco a sceglierli e a revocarli. In questa campagna elettorale assistiamo ora all’incredibile fenomeno della riscossa assessorile che vede la Giunta municipale divisa — per motivi di Potere personale — in gruppetti autonomi e distinti.
Il primo gruppetto è quello dei “normali”: De Mossi li ha nominati e loro si sentono assessori di De Mossi, nel bene e nel male. E stanno zitti. Sono Stefania Fattorini e Pasquale Colella Albino.
Luciano Fazzi fa gruppo a sé. Dice di essersi dimesso perché è un tecnico… Va bene, ma, finora, non si era accorto che qualcosa non andava? Boh!
Poi ci sono i fedelissimi di De Mossi Paolo Benini, Francesca Appolloni e Luciano David Chiti. Di questi abbiamo già scritto: essi lavorano per la “continuità della continuità.. della continuità, della.…” o “continuità assoluta” .
E alla fine
c’è il gruppo (Silvia Buzzichelli, Clio Biondi Santi, Andrea Corsi e Michele Capitani) che è riuscito nel compito estremo di collaborare ogni giorno con De Mossi e di prenderne al tempo stesso le distanze senza fare una piega. Poi, alla fine, si sono imbelviti col sindaco più strano d’Italia che, dicono, li ha fortemente amareggiati.…
E, allora che fanno? La Nazione riferisce che “proseguiranno il loro impegno con Nicoletta Fabio” … Ecco, siccome, dicono, hanno lavorato bene con De Mossi (che i partiti della Fabio hanno cacciato), allora saranno con i partiti di destra e, ovviamente, continueranno a fare bene con la Fabio … Follia? no, necrologio.
****
Ma un altro necrologio della legalità — spiace rilevarlo — è raggiunto da Anna Ferretti e da Massimo Roncucci nel caso della candidata Francesca Stella, docente del Bandini . Infatti, invece di dire che ha signora ha sbagliato e basta, dichiara Roncucci pensando forse ad Alice nel Paese delle meraviglie
“Si è trattato di uno sbaglio dettato anche dalla sua personale ingenuità .…. Evitiamo… le facili strumentalizzazioni in una campagna elettorale dove assistiamo ogni giorno a forzature.… ”
Incalza Ferretti:
“L’insegnante ha sbagliato, ma se ne è resa conto. Credo che da un errore si stia costruendo una montagna”.
Qui non entrano in gioco gli errori, né la giustificazione che, nella campagna elettorale, così fan tutti, perché si tratta banalmente dell’uso, da parte del dipendente pubblico, di dati e di strumenti informatici forniti dallo Stato per scopi d’istituto (che nulla hanno a che vedere con il ruolo e i compiti dell’insegnante verso i suoi allievi elettori maggiorenni), uso che sembra porsi in violazione non solo dei principi generali della Carta di avviso Pubblico, che Anna Ferretti ha più volte rivendicato, ma perfino di notissimi precetti penalistici che nessuna ingenuità può in alcun modo giustificare. Se Roncucci e Ferretti non lo capiscono, si assumono pesanti responsabilità politiche.
E tutti zitti, al di fuori di questo blog. Ma come si fa? Il viaggio a Roma di N. Fabio è una cosa irritante, tanto è fuor di luogo. Il resto poi è sconfortante. Speriamo che diventino solo brutti ricordi. Restituiamo dignità alla nostra Siena.
La tolleranza arriverà a un tale livello, che alle persone intelligenti sarà vietato di fare qualsiasi riflessione, per non offendere gli imbecilli. (Dostoevskij).