Comunicato stampa del 19.4.23
Idee in comune – Comunità Monitorante, associazione di cultura politica, conferma in toto quanto emerso dagli accertamenti compiuti e riportati in dettaglio nell’articolo del Blog del 17 aprile u.s. a proposito della posizione di ineleggibilità della candidata a sindaco Nicoletta Fabio e di altri due candidati alla carica di consigliere comunale, tutti componenti del Consiglio di amministrazione della Biblioteca comunale degli Intronati che non risultano avere seguito correttamente le apposite procedure previste dal vigente Regolamento per rimuovere tali ineleggibilità. Infatti risulta in modo certo che, almeno alla data del 17 aprile, Nicoletta Fabio e gli altri due candidati erano componenti del Cda della Biblioteca nella pienezza dei loro poteri e competenze.
Nondimeno, nella situazione pre-elettorale in corso, le questioni emerse si debbono spostare dal piano giuridico di valutazione della legittimità degli atti, pure importanti, al livello squisitamente politico: Idee in comune persegue da anni la finalità della rinascita della comunità che può essere raggiunta soltanto con il consenso che deriva dalla battaglia delle idee, dal rispetto delle leggi, dal confronto sui metodi democratici di governo, dalla concretezza delle proposte e da una nuova visione della città da far valere in una corretta competizione elettorale.
Per questi motivi Idee in comune, mentre rimette l’accaduto alla valutazione degli Organi preposti, rinuncia a promuovere e percorrere in questa fase ogni possibile procedura che l’ordinamento giuridico mette a disposizione dei cittadini e che potrebbe portare alla revoca dell’ammissione delle candidature in sede di autotutela.
In pari tempo l’associazione non può sottacere i seri rischi oggettivi che corre la comunità senese per i possibili danni anche erariali conseguenti alla mancata osservanza delle corrette procedure per rimuovere le condizioni di ineleggibilità prima della presentazione delle candidature.
Altresì l’associazione non intende sottovalutare la superficialità dei comportamenti dei candidati che hanno mostrato di ignorare i regolamenti stessi degli organi collegiali di cui fanno parte riducendo in tal modo il livello di fiducia che gli elettori potrebbero riporre sulla candidata a sindaco e sui consiglieri interessati alla vicenda nonché sulle qualità e competenze minime necessarie per svolgere il compito di pubblici amministratori del governo locale.