Era appena diventato sindaco del primo governo di destra del dopoguerra che sentì imperioso il bisogno di affidare il più delicato dei compiti, quello di suo fidato consigliere (nella foto appare come portaborse), al “compagno” dott. Daniele Tacconi, assessore socialista degli anni ’80 e dirigente pensionato del Monte dei Paschi. E fu così che, a dispetto della legge che ne vietava l’assunzione in quanto pensionato (art. 90 d. lgs n. 267/2000 comma 9 (come modificato dall’art. 6, comma 1, legge n. 114 del 2014, poi dall’art. 17, comma 3, legge n. 124 del 2015), il dott. Tacconi, con delibera della Giunta municipale del 18.7.2018, n. 289 venne assunto nell’ufficio di Staff del Sindaco non come “portavoce” (che avrebbe comportato la declaratoria delle vietate funzioni dirigenziali) ma come “Addetto alle relazioni esterne” e inquadrato nella Categoria “C”, quella che non abbisogna del diploma di laurea e che, per capirsi, sarebbe stata la vecchia categoria degli impiegati “di concetto”.
Tuttavia fu subito chiaro che l’inquadramento giuridico ed economico formale non corrispondeva affatto ai suoi compiti concreti che, infatti, come si poteva leggere sul sito del Comune e come ciascuno poteva osservare in fatto, erano quelli del suo predecessore e, cioè: “supporto al Sindaco nell’elaborazione ed attuazione delle linee programmatiche e degli obiettivi da realizzare, attività di raccordo tra il vertice istituzionale ed amministrativo dell’Ente, verifica dell’attuazione del programma di mandato, coordinamento e supervisione dei compiti di ufficio connessi all’assistenza al Sindaco nello svolgimento delle attività istituzionali, verifica degli atti da sottoporre all’esame e alla firma del Sindaco, supporto all’attività di ricerca dei finanziamenti. -Cura dei rapporti di carattere politico-istituzionale degli organi di vertice dell’Ente con gli organi di informazione, con funzioni di comunicazione sulle scelte, gli orientamenti e le strategie dell’Ente stesso, cura dei rapporti politici — Cura dei rapporti con i cittadini, con le società di contrada e con le associazioni locali. Supporto alle funzioni e nelle attività svolte dallo Staff del Sindaco”
E così il dott. Tacconi, pensionato dirigente e impiegato “di concetto” proseguì la propria attività di “supporto al sindaco” fino al 2022, allorché decise di dimettersi dall’incarico.
La stampa locale, unanime, segnalò che la decisione era da ascriversi al fatto che il “capo” (di fatto) del gabinetto del sindaco, il prestigioso ex assessore ed ex dirigente bancario, forte delle esperienze e delle competenze acquisite, doveva trovarsi nelle condizioni di legge per andare a dirigere la Fondazione Monte dei Paschi, condizioni che non si sarebbero realizzate in costanza di rapporto di lavoro subordinato.….. Poi il progetto si rivelò impraticabile per altri aspetti di incompatibilità e, per qualche mese, Tacconi rimase — almeno formalmente — inoperoso (forse).
In verità il sindaco ebbe a dichiarare che si era dimesso per motivi di salute e che, una volta ristabilito, lo avrebbe voluto di nuovo al suo fianco come “consigliere personale”. E così sia.
Mentre viene spontaneo chiedersi quando mai si è visto un lavoratore subordinato che si dimette perché ammalato e che viene successivamente “riassunto” perché guarito, si è atteso lungamente che la Giunta municipale adottasse la deliberazione della sua riammissione in servizio. Attesa vana: al dott. Daniele Tacconi, forte delle pregresse competenze e di quelle maturate dal 2018 in poi, oggi fortunatamente guarito, non la Giunta municipale (che avrebbe comportato un controllo “politico” assessorile), ma una Determina Dirigenziale n. 1083 del 19/04/2022 , assegna l’incarico — nientemeno! — di “supporto strategico ed operativo per l’attività... relativa alle …relazioni pubbliche e politiche cittadine, regionali e nazionali” e, dunque, l’attività esattamente prestata fino a qualche mese fa come lavoratore dipendente “di concetto”.
Sappiamo che sono in corso interrogazioni in consiglio comunale. Noi, cittadini monitoranti, subissati da telefonate stupefatte, strabiliati a nostra volta da tanta disinvoltura, non possiamo fare a meno di sussurrare che:
- per legge il pensionato non può svolgere incarichi dirigenziali qualsivoglia sia la fantasiosa invenzione di inquadramento formale
- non è vero che Tacconi non viene retribuito, godendo di un rimborso spese il suo incarico deve essere preceduto dal visto della Ragioneria comunale
- l’art. 214 del regolamento per la gestione degli uffici, non prevede questa tipologia di incarico, in quanto possono essere richieste consulenze solo per attività culturali, scientifiche e giuridiche, ma sempre per aspetti specifici, come, ad esempio, un restauro, una consulenza giuridica a sé stante…
- la determina non pubblica illegittimamente il curriculum, che, al contrario, deve essere comunque allegato.
Come le grandi coppie inseparabili dell’antichità, Luigi De Mossi, nonostante sia stato provveduto all’assunzione di un nuovo portavoce ufficiale, non può fare a meno dei servigi di Daniele Tacconi; magari da cittadini monitoranti non abbiamo tutti gli elementi di valutazione, ma la vicenda sembra doverosamente prestarsi all’esigenza di un’attenta e approfondita valutazione da parte delle autorità competenti.
Nessun limite alla sfrontatezza e alla gestione privata della res pubblica.
A parte la gustosissima foto, mi sembra una storia vergognosa, in linea con la tracotanza di questa amministrazione, e di chi la guida in particolare. Con la malcelata intenzione di farci passare tutti da idioti.
..niente da aggiungere..sta nei fatti..
E ci meravigliamo ancora vista l’austerità e il concetto morale che hanno dell’ idea di essere al servizio della comunità civica?
Avrei scelto una foto diversa. Così non è chiaro quale dei due è il portaborse, mentre nella realtà è chiarissimo :-)))