Questa mattina La Nazione di Siena pubblica due pezzi che riguardano la nota vicenda dell’abbandono del consiglio comunale del 30 dicembre scorso da parte della minoranza.
Il primo riguarda il fatto che, come si ricava bene dalle date, il presidente Falorni si è risentito con Pier Luigi Piccini — che ha condiviso un post di Idee in comune — Comunità Monitorante pubblicato su questo Blog il 30 dicembre alle ore 19,50 — ma, in verità, se la sarebbe dovuta prendere con i cittadini attivi e monitoranti che cercano di seguire le cose d’interesse pubblico che avvengono nelle istituzioni e di dare loro il giusto risalto in modo che si conoscano per quello che realmente sono o significano
L’altro articolo di oggi de La Nazione Siena riporta la secca richiesta di Falorni a Piccini di presentare pubbliche scuse per quello che è scritto nel nostro Blog e che Piccini ha convintamente condiviso
Ecco, a noi sembra che Falorni non abbia letto bene o, pur leggendo, non abbia inteso capire. Infatti Idee in comune — e Piccini con la sua condivisione — non hanno richiesto le dimissioni di Falorni sic et simpliciter, ma le hanno richieste solo … in alternativa.… rispetto alla , pubblica denuncia delle eventuali pressioni ricevute dalla maggioranza consiliare per impedire alla minoranza l’esame e lo studio degli “affari” all’ordine del giorno violando in tal modo platealmente e reiteratamente i suoi doveri di presidente del consiglio comunale” previsti e stabiliti dall’art. 39, 4 comma, del vigente Testo unico enti locali approvato con DPR n. 267 del 18 agosto 2000..
Insomma dovrebbe essere chiaro che, non solo non abbiamo alcuna intenzione di scusarci, ma che, al di là delle scuse, saremmo particolarmente interessati a conoscere se il dispregio delle minoranze consiliari sia un’iniziativa personale del presidente Falorni, ovvero, come sembra assai più probabile, il frutto di una indebita pressione della maggioranza sull’organo deputato a disciplinare i lavori del consiglio.
L’impressione è che il presidente Falorni sia “tra l’uscio e il muro” e che il fargli notare alcune situazioni non propriamente esemplari abbia fatto scaturire reazioni apparentemente non giustificate.
Sarei molto contento, come cittadino, se il presidente Falorni chiarisse la situazione: agisce per propria esclusiva scelta o subisce pressioni politiche dalla maggioranza? Ed alla luce di tutte le considerazioni fatte, vorrà riconsiderare le condizioni consiliari che hanno fatto scaturire il malessere delle minoranze oppure vorrà fieramente rivendicare quanto fatto?
Mi associo a ciò che scrive Francesco, anzi sarei più esplicito,chiediamo noi di Idee in Comune direttamente al Falorni il motivo del suo comportamento : disattenzione ? Pressioni esterne ? Sottovalutazione ? Del resto sarebbe nostro dovere venirne a capo visto che siamo una Comunità Monitorante.
Il Falorni che si autocelebra per l’onestà intellettuale fa sorridere: uno che fa ritirare dall’odg del consiglio comunale il nuovo regolamento del masgalano perché non è stata inserita la norma che piaceva a lui è proprio onesto sì…
Gentilissimo Robi, grazie per la segnalazione. Dobbiamo confessare che questa vicenda delle modifiche del regolamento del masgalano è per noi del tutto sconosciuta e probabilmente tanto interessante quanto trascurata anche a livello cittadino. Per questo le saremmo grati se ci volesse fornire, qui sul blog o anche all’indirizzo blog@ideeincomunesiena.it un po’ di documentazione in modo da poterci attivare come “comunità monitorante”.
La Redazione