Questa Amministrazione, tanto per fare qualche esempio di cui abbiamo via via parlato diffusamente,
- ha violato la procedura di partecipazione prevista in sede di adozione del Piano Operativo (di cui chiedemmo la revoca)
- ha approvato, senza averne le competenze, uno Statuto “ad personam” dell’Azienda Servizi alla Persona violando la normativa regionale
- aveva già deciso, ma si accorse poi che non era possibile sul piano giuridico, uscire dalla Società della salute senese, che gestisce i servizi sociali per 15 Comuni con ottimi risultati
- la maggioranza (schiacciante) destroleghista ha approvato l’istituzione di Consigli di area nominati direttamente dal sindaco come sostituti dei Consigli di circoscrizione elettivi violando ogni principio sull’autonomia della partecipazione
- ha revocato la concessione dei locali all’Istituto Superiore di Studi Musicali Rinaldo Franci (subendo intanto la decisione sfavorevole del TAR che ne ha sospeso gli effetti)
- ha adottato uno statuto di Siena Jazz al solo scopo di annullare ogni potere del direttore per annettersi la gestione salvo mutare atteggiamento dopo una petizione firmata da 5150 persone,
e potremmo a lungo continuare con le assunzioni illegittime di personale pensionato (è noto un caso eclatante), con l’utilizzazione di “faccendieri” esterni come collaboratori sovraordinati ai servizi e con poteri di fatto di sostituzione del sindaco (molto impegnato altrove); potremmo continuare coi conflitti di interesse, ecc. ecc. .….
L’ultimo atto (ultimo solo in ordine di tempo e non per gravità) è la decisione, assunta dopo la scadenza del Patto di collaborazione triennale del Centro Civico La Meridiana di S. Miniato, di chiudere il Centro (dove erano attive dieci associazioni senesi) per “assegnarne la gestione con l’indizione di una gara” non si sa come, non si sa quando, non si sa a chi. Le questioni “politiche” di opportunità, di rispetto dell’interesse pubblico, di buona gestione, di correttezza amministrativa, di imparzialità, sono all’attenzione dei cittadini che si riuniranno sabato 6 novembre ore 10,30 in Piazza della Costituzione; noi vorremmo affrontare la questione anche sotto l’aspetto della legittimità degli atti comunali per verificare se al Comune di Siena non spetti ormai il titolo di “Comune extra legem ” che poi, in italiano, vorrebbe dire semplicemente “fuori legge” .
Sarà il caso di ricordare innanzitutto che il Comune di Siena ha un recentissimo Regolamento di 35 articoli sui beni comuni urbani (file:///C:/Users/PC%20HP/Downloads/reg.%20beni%20comuni.pdf — che sarebbe tenuto per primo ad osservare) ed ha una vigente deliberazione (n. 88 del 29.3.2017) che inserisce l’edificio del Centro civico di S. Miniato tra quelli destinati ad essere gestito con le normative di tale Regolamento, vale a dire con un “Avviso di proposta di collaborazione tra CITTADINI e Amministrazione” e non ad essere utilizzato come qualsiasi bene comunale e secondo la disciplina generale, che può essere dato in gestione a chicchessia, magari non espressione dei cittadini senesi, magari proveniente da altre regioni (come ormai avviene di norma) e, magari, con i criteri del massimo ribasso dei costi o del massimo introito finanziario del Comune.
Superfluo rilevare i profili, ovvii, di illegittimità.
E sarà anche il caso di ricordare specificamente che la Costituzione (art. 118) ha una norma sulla sussidiarietà che il Comune di Siena evidentemente trascura e che fornisce speciale dignità al predetto Regolamento. Il Comune, poi, finge di ignorare persino se stesso e anche i documenti che, in ossequio al principio di trasparenza, sono pubblicati nel suo sito ufficiale. Ecco dunque l’incipit della Relazione comunale sugli affidamenti dei beni comuni urbani reperibile nel sito ufficiale (https://www.comune.siena.it/La-Citta/Comunita/Beni-Comuni) che, fino ad una certa data, dava atto che oltre 200 senesi avevano partecipato attivamente alle iniziative sui beni comuni urbani
Dunque, in sintesi, il Comune, che ha al suo vertice un noto giurista, non si limita a svolgere politiche violentemente destroleghiste (spesso discriminatorie come vietare la Piazza del Campo a Libera e al Volontariato per concederla ad automobilone e maiali di cinta senese)
ma viola sistematicamente normative nazionali, regionali e persino quelle comunali che dovrebbe non solo applicare ma difendere con rigore, salvo, ovviamente, avere il coraggio civile e l’onestà intellettuale di modificarle ove ritenga che non rappresentino il “nuovo corso” e di non poterle perciò condividere.
Dunque, oltre all’opera di monitoraggio dei cittadini attivi, oggi per l’ennesima volta vilipesi con la chiusura del Centro di S. Miniato, dovremo trovare il modo di promuovere e allestire un Collegio legale di “salute pubblica” composto da professionisti volontari che, d’ora innanzi, si incarichi di approfondire le violazioni di legge e gli abusi di questa amministrazione curando, se del caso, la difesa legale della Comunità attraverso gli strumenti (purtroppo non di facile utilizzo) che l’ordinamento di questo Paese riserva ai cittadini nei rapporti con la pubblica amministrazione.
Temo che l’indicazione tra parentesi “(vedasi qui)” nel precedente intervento, non rimandi, come avrei voluto, al link. Pertanto lo trascrivo qui sotto;
https://www.ilcittadinoonline.it/lettere/aurigi-la-costituzione-populista/
Rimanda perfettamente all’articolo su Il Cittadino