Anche SIENA è oggi una città desolata, svuotata di gente, esercizi pubblici e commerciali. Perfino procurarsi il cibo è diventata impresa impegnativa: lunghe file ai supermercati e alle farmacie in particolare. Sono i più deboli a soffrire maggiormente. Le CONTRADE, che nell’ultimo decennio hanno deciso di riprendere il loro antico ruolo di solidarietà sociale e civile, si sono attivate subito anche in questa impensabile emergenza. Chiediamo a CLAUDIO ROSSI, Rettore del Magistrato delle Contrade, di raccontarci come è nata e come è articolata questa iniziativa.
L’iniziativa è nata spontaneamente sulla base di quelle che sono le normali relazioni che vengono tenute all’interno di ogni singola contrada; mi spiego meglio: è normale che ci sia mobilitazione di molti alla notizia di una necessità sanitaria o logistica di una famiglia o di un singolo contradaiolo, talvolta gli aiuti si limitano al gruppo di amici più stretti o di conoscenti ed ultimamente anche attraverso i ricostituiti gruppi di solidarietà (la definizione degli stessi può cambiare da contrada a contrada), quindi sulla base di quanto avviene normalmente in questo momento di crisi è sorta spontanea l’idea, da parte di numerose contrade, di sostenere chi potesse avere delle necessità sia per fare la spesa che approvvigionarsi di farmaci
Qualche giorno fa era apparsa sulla stampa la notizia che il Comune avesse avanzato perplessità. Come sono state superate?
L’idea iniziale da parte di almeno cinque Contrade è partita, come dicevo, spontaneamente, senza prendere in completa considerazione tutti gli aspetti legati alle procedure da seguire per svolgere questo servizio, è per questo che il Comune, pur apprezzando l’iniziativa, ha stoppato momentaneamente l’attività in attesa di stilare un protocollo da seguire. Infatti, dopo un paio di riunioni in Comune e a seguito della preparazione di un documento che formasse i contradaioli volontari, la fornitura di mascherine (sempre fornite dall’Amministrazione) è stato possibile rendere operativi i 36 volontari (circa due per contrada) unitamente ai 14 “apini” di Contrada, mezzi usati normalmente per trasportare tavoli e sedie.
Come si articolano i servizi che le Contrade stanno svolgendo in questa emergenza ?
L’elenco dei contradaioli è stato inserito in quello più ampio della Protezione Civile senese per contribuire a sopperire ad eventuali necessità di tutta la comunità; attualmente i volontari contradaioli sostengono la Caritas nella distribuzione dei pacchi viveri alle famiglie bisognose, al momento sono impegnate sei Contrade alla settimana. L’attività si sta svolgendo regolarmente grazie anche alla fattiva collaborazione delle istituzioni, primo fra tutti il Comando dei Vigili Urbani. Ogni singola Contrada svolge poi il servizio di assistenza alle persone, per lo più anziane, che abitano nei rispettivi rioni o sono propri contradaioli ad esclusione dei positivi e di chi è in quarantena ai quali pensano le associazioni di volontariato a carattere sanitario presenti nel territorio. Per quest’ultima attività erano state censite all’inizio circa una quarantina di soggetti aventi necessità.
Le Contrade, tramite le loro commissioni solidarietà e mutuo soccorso, hanno fatto appello ai propri contradaioli che hanno risposto in tanti, giovani e meno giovani. Una bella risposta anche se poi il numero dei volontari è stato ridotto per adattarli alla modalità con cui i servizi di supporto sono stati autorizzati. E’ così?
Esattamente, come dicevo in precedenza è stato istituito un gruppo di sole due persone a Contrada, ma la disponibilità è stata enormemente maggiore, avremmo potuto mettere in campo sicuramente un numero che supera il centinaio, cosa che non abbiamo fatto per rendere più snello il servizio e al tempo stesso per non far muovere troppe persone, dato che l’obiettivo rimane quello di non uscire da casa. Hanno dato la loro disponibilità in molti e tra questi tanti giovani e giovanissimi; molti di quelli che non hanno potuto fare un servizio diretto svolgono un sostegno “indiretto” attraverso un supporto telefonico a chi è solo, per confortare, spiegare meglio la situazione, dare, nel limite del possibile, un aiuto psicologico.
Le Contrade, nell’ultimo decennio, hanno rimesso al centro della loro azione il mutuo soccorso e la solidarietà attiva. Una sorta di gemmazione che ha visto quasi tutte le Contrade dotarsi di organismi operativi in tal senso (commissioni solidarietà, mutuo soccorso, associazioni onlus ecc..). Come si è riusciti e come si riesce a coltivare questo sentimento nel tessuto sociale contradaiolo?
Le Società di Contrada, alcune delle quali hanno più di un secolo di vita, nascono per lo più proprio con lo scopo del “mutuo soccorso” poi piano piano questa necessità è venuta un po’ meno nel tempo, ma si è riproposta negli ultimi anni complice la crisi economica nazionale e cittadina. Per questo sono stati ricostituiti organismi che si occupassero della solidarietà, gruppi che hanno avuto, sin da subito uno sviluppo importante perché evidentemente se ne avvertiva la necessità ed anche perché le persone che si sono impegnate in questa attività hanno dimostrato di essere fortemente motivate e sensibili. L’attività si è svolta e si svolge senza clamori e senza proclami, silenziosamente, come è giusto che sia, all’interno di ogni contrada facendo sì che le varie commissioni in poco tempo sono diventate un punto di riferimento costante.
Vediamo che le Contrade, su questi temi, lavorano insieme e partoriscono progetti importanti per la nostra Città. Come ci riescono ….?
Sin da subito i vari gruppi relativi ad ogni Contrada hanno avuto la capacità di collaborare tra loro come è ovvio che sia trattandosi di solidarietà, in fondo le problematiche risultavano essere le stesse per ognuna. Di fatto tra i responsabili dei vari gruppi c’è un contatto continuo che prosegue anche ora in questo momento di crisi.
Solidarietà e mutuo soccorso delle Contrade non si sostituiscono allo “Stato sociale” ma provano ad integrarlo, soprattutto in un periodo storico in cui il cosiddetto welfare si impoverisce. Nell’ultimo anno Magistrato delle Contrade e Consorzio per la tutela del Palio, quindi le 17 Contrade, hanno sottoscritto protocolli e convenzioni con istituzioni cittadine per progetti comuni (con ASP per la Città dei Mestieri e con l’Università degli Studi di Siena per l’analisi e il contrasto al cyberbullismo), hanno sostenuto Libera contro le mafie salendo sul palco a leggere i nomi delle vittime innocenti di mafia, ed ora collaborano con la Caritas per la consegna dei pacchi viveri alle famiglie più povere della città. Quindi, nei fatti, le Contrade hanno assunto consapevolmente questo ruolo di articolazioni sociali cittadine ?
Se la vita di tutti i giorni (non nello specifico momento attuale) ci porta ad avere meno attenzione all’altro a chi ci sta accanto senza avere il tempo necessario di rendersi conto se chi è vicino ha bisogno di noi foss’anche per una parola o per un gesto, la dimensione Contrada non deve perdere questa peculiarità di mantenimento ed anzi di incremento dei rapporti interpersonali da perseguire attraverso le attività proposte da molteplici gruppi presenti ed operanti all’interno delle Contrade: dalle Società, ai Gruppi Giovani e Piccoli, agli Economi e, come detto, alla Solidarietà, il tutto al fine di contribuire alla crescita dei nostri giovani a migliorarne la coscienza civile (non solo contradaiola) e se possibile contribuire (come per il progetto Arti e Mestieri) a fornire una formazione che li possa aiutare ad entrare nel mondo del lavoro. Partendo da tali basi è così che sono stati sviluppati molteplici temi e molti altri dovranno essere sviluppati in futuro; era già prevista una serie di incontri in Contrada al fine di rendere edotti tutti sul nuovo Piano di Protezione Civile recentemente approvato.
Questa emergenza da sanitaria diventerà, già lo è, economica, con un inevitabile allargamento della fascia di povertà. Sicuramente ritroveremo le Contrade in prima linea per provare a rispondere ai nuovi bisogni della nostra gente e della nostra comunità, con la solita partecipazione attiva e autonoma. Avete già iniziato a riflettere su questi temi?
Le difficoltà sia psicologiche che economiche, che avremo dopo questa terribile emergenza, saranno sicuramente elevate e le Contrade sapranno farsi trovare pronte a dare il proprio contributo al loro superamento come è sempre stato nei tempi passati.
Le contrade sono una risorsa di questa citta’…ne sono parte integrante…sempre!